La via fisiologica del colore: un sentiero di armonia e di bellezza

La via fisiologica del colore: un sentiero di armonia e di bellezza

Scrivere degli effetti che il colore ha sul nostro corpo, significa in sostanza comprendere come e perché esso reagisce alla presenza del colore.

Ed è quello che l’articolo che stai leggendo si ripropone di fare, e che ti permetterà anche di offrire una collocazione di senso alla disciplina chiamata terapia del colore, o cromoterapia.

Se vogliamo studiare il colore in quanto strumento di interazione con il corpo, è però necessario partire da quell’elemento senza il quale esso non potrebbe neppure esistere, ovvero la luce.

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La luce, che è essenziale alla vita sul pianeta, dal punto di vista fisico è una radiazione elettromagnetica misurabile secondo due parametri principali:

  • La lunghezza d’onda
  • La frequenza (che corrisponde all’energia)

Questi due valori sono inversamente proporzionali, il che vuol dire che maggiore è l’uno, minore sarà l’altro; quindi, più lunga sarà l’onda e minore sarà la sua energia, e viceversa.

Ciò che è opportuno ricordarsi è che l’essere umano è in grado di percepire solo una minima parte delle radiazioni luminose presenti nell’universo e che questa gamma di frequenze, che prende il nome di “spettro visivo” o “luce visibile”, comprende una banda che va da 3900 a 7600 ångström (Å). Tutte le azioni biologiche che avvengono in presenza di luce, come la fotosintesi clorofilliana, la sintesi batterica e il fototropismo, si verificano nel campo di questo spettro di frequenze.

Il colore è la nostra percezione della luce. I complessi meccanismi grazie ai quali noi riconosciamo i colori non sono stati mai del tutto svelati dalla scienza, e le teorie che hanno provato a dare risposta a domande apparentemente semplici come “perché vediamo il colore?” sono molte, differenti e nessuna è mai riuscita ad essere del tutto esaustiva. La mia sensazione è che tutto questo attenga a quella parte di mistero che la natura ancora tiene per sé, e che contribuisce al suo grande fascino.

Se conoscessimo già tutto, non avremmo infondo più nulla a cui dedicare la nostra ricerca, giusto?

Ma anche in questo mare magnum di nozioni e di dubbi, alcuni punti fondamentali li abbiamo comunque acquisiti, e il primo è che senza la luce, non esisterebbero neanche i colori. Non è mia intenzione fornire delle nozioni di fisica, anche perché non è una mia competenza, motivo per cui mi soffermerò sul significato simbolico di queste conoscenze. La vita necessita di luce e di colore. Se ci pensi un attimo, cosa accadrebbe se d’improvviso ti trovassi a non distinguere più alcun colore? Certamente, le vecchie pellicole in bianco e nero hanno un loro fascino, ma penso che a nessuno di noi piacerebbe viverci dentro.

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Il colore arricchisce e stimola la nostra vita, poiché è un elemento intimamente connesso con la vita stessa.

La cosa però sulla quale vorrei condurti a riflettere, e che in un primo momento potrebbe sembrarti insolita, è che il colore è un elemento vivo, dinamico, la cui caratteristiche si sfumano dentro di noi, secondo il nostro assetto psico-neuro-endocrino.

Vuol dire che il colore è sì, una determinata frequenza della luce, ma l’esperienza del colore è determinata anche dalla nostra vibrazione (=energia), nel momento nel quale entriamo in contatto con quella precisa frequenza.

Semplifico ulteriormente il concetto, richiamandoti un’esperienza che, sono sicura, avrai fatto anche tu. Ti è mai successo di amare in modo viscerale un colore, cercandolo e mettendolo in ogni dove, e ad un certo punto, di non poterlo più sopportare? E di volerlo sostituire con un altro, uno che magari fino a prima neanche ti piaceva?

Che cosa è cambiato? Il colore certamente no. Ciò che è diverso, sei tu, il tuo tono emotivo, la tua situazione psicologica, o il tuo stato fisico. O può anche essere, che sia cambiato l’insieme di tutte queste cose.

Inoltre, basta porre un minimo di attenzione, per sentire che la presenza del colore è in grado di agire immediatamente sul modo in cui ti senti, e questo avviene perché in ogni momento, c’è una relazione dinamica fra te e il colore.

Dal mio punto di vista, il colore è un’energia, come tutto nell’universo, e in quanto tale la sua natura è più lenta rispetto a quella mentale (=pensiero), ma molto più rapida di quella materiale (corpo). 

Quello del colore è anche un linguaggio, che è in grado di "parlare" al nostro emisfero destro, quello analogico, simbolico, creativo e intuitivo.

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Le nostre emozioni sono intimamente connesse con il colore.

Non è un caso che esistano dei test psicologici basati sul colore e la percezione che abbiamo di esso, né che gli esperti conoscitori del legame colore-emozione-pensiero siano soliti utilizzarlo per favorire il loro business.

Tramite l’uso del colore abbiamo la possibilità di accedere alla dimensione più sottile del nostro essere, interagire con i nostri campi energetici immateriale, producendo un effetto che può essere stimolante, rilassante o equilibrante.

Quello che devi ricordare è che il colore è in gradi accedere immediatamente al tuo organismo, in quanto entrambi sono fatti di energia, di luce.

Ora che abbiamo un’idea più chiara di come intendere e pensare il colore, entriamo più nello specifico dei meccanismi d’azione fisiologica di questa energia meravigliosa.

A livello scientifico esiste una sperimentazione di quelli che sono gli effetti indotti a livello fisiologico dalla “somministrazione” di un colore. Per esempio, è stato provato che individui sottoposti per un determinato periodo di tempo alla frequenza del rosso, dimostrano tutti determinate alterazioni fisiologiche: accelerazione del battito cardiaco, innalzamento della temperatura corporea, aumento della pressione arteriosa e alterazione del ritmo respiratorio. Dunque il rosso produce un effetto eccitante sul nostro Sistema Nervoso Autonomo (SNA), attivandone la frazione ortosimpatica.

Al contrario, individui esposti alle frequenze del blu, dopo un certo periodo di tempo mostrano delle alterazioni fisiologiche del tutto differenti, quali rilassamento, rallentamento del metabolismo e raffreddamento del corpo, il tutto traducibile in uno stato di calma e riposo.

Dal momento che parliamo di luce e di colore, se vogliamo comprendere la loro azione, ci dobbiamo addentrare anche in alcuni aspetti legati alla fisiologia del nostro cervello e al fenomeno della visione.

Da un punto di vista cerebrale, nella visione sono chiamati in causa sia il paleo che il neo encefalo, e dunque comprendiamo bene che il fenomeno interessa sia la nostra parte più primitiva e istintuale, che quella maggiormente evoluta, legata alla crescita e all’educazione.

Scendendo ancor di più nei dettagli, sappiamo che la corteccia cerebrale, che fa parte del neo-encefalo, è responsabile della distinzione, identificazione e reazione estetica al colore; ma, la percezione dei contrasti è legata maggiormente ad una parte più primitiva del cervello, che coinvolge il sistema endocrino e in modo particolare l’ipofisi, la ghiandola “direttrice d’orchestra” che guida tutto il nostro sistema ormonale.

L’assorbimento della luce è invece determinato dalla presenza di cellule che funzionano da recettori primari della luce (i cosiddetti fotorecettori) e che contengono dei pigmenti che ad essa sono sensibili.

Possiamo quindi schematizzare il fenomeno della visione in questo modo:

La luce colpisce i fotorecettori producendo una eccitazione del pigmento fotosensibile che causa l’effetto (visione).

Ma possiamo proseguire ancora, studiando come, da un punto di vista cromatico, ogni gruppo cellulare risponde primariamente ad una coppia di colori specifica, della quale fanno parte un colore primario e il suo complementare, e dove l’equilibrio energetico che corrisponde alla neutralità, è dato dall’emissione di luce bianca/grigia.

In presenza di uno squilibrio, abbiamo l’emissione di biofotoni da parte delle nostre cellule che virano verso uno dei due colori che compongono la coppia ad essi associata.

Le tre coppie di colori di base sono le seguenti:
  • Rosso – Verde
  • Giallo – Viola
  • Blu – Arancione

Queste tre coppie parlano a quel determinato gruppo di cellule, poiché sono connesse ai tre foglietti embrionali, dai quali si strutturano e si formano tutti gli organi e gli apparati del corpo umano.

Ecco quindi come si strutturano queste corrispondenze:
  • Rosso – Verde – Mesoderma (da cui derivano: muscoli, ossa, sistemi cardiovascolare e urogenitale, e la parte corticale di surreni e milza);
  • Giallo – Viola – Endoderma (da cui derivano: gli organi e le mucose degli apparati digerente e respiratorio);
  • Blu – Arancione – Ectoderma (da cui derivano: la pelle e tutti gli annessi cutanei, il sistema nervoso, la porzione midollare del surrene, epifisi e ipofisi posteriore).

Come scrive sapientemente Osvaldo Sponzilli: “Nell’uomo, i foglietti embrionali e quindi le cellule dei vari organi, rispondono per legge di risonanza in sintonia armonica all’energia insita nel colore”.

Questo è solamente un primo assaggio della complessità e della vastità del mondo del colore, che mi auguro renda giustizia al fascino della materia.

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Gloria Moretti

Autrice

Gloria Moretti

Naturopata olistica, Costellatrice familiare, Formatrice Evolutionmandala©, Thetahealer, Numerologa, Facilitatrice Matrice del destino

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